Dedica

Dedico questa raccolta di poesie a mia moglie che, da quando mi conosce, mi ha sempre detto "non mi piace come scrivi…" ed ogni volta, puntualmente, mi ha portato fortuna…

mercoledì 27 giugno 2007

Sogno ...

Fisso le braci rosse di un fuoco,
vedo le fiamme leggere di un fuoco che non si spegne,
come fosse vivo.

Uno scoppio di scintille brillanti,
scoppio di allegria,
calda allegria di una festa paesana di altri tempi,
mi riporta indietro nel tempo che fu.
Un altro tempo,
un'altra dimensione,
un'altra vita.

Forse nient'altro che un sogno
di una notte tranquilla,
non disturbata da incubi.

Una notte complice,
che mi vede in un sogno
bello, caldo,
come le braci rosse
di un fuoco che non si spegne e poi ...
... non ricordo altro.
Come in un sogno vero,
come in un sogno vivo,
forse come in un sogno vero come la vita ...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Introduzione

Questa raccolta di poesie comprende tutto ciò che più amo tra i miei scritti degli ultimi anni. Cominciai a scrivere poesie “quasi per caso”, tra i banchi di scuola, qualche rima... qualche frase dedicata ad una ragazza... Poi provai a fare degli esercizi poetici, così li chiamai, delle prove che servirono a trovare uno stile tutto mio. Sceglievo un argomento e cercavo di svilupparlo sotto forma di poesia, non ottenni dei buoni risultati, così col tempo dimenticai tutto e solo qualche anno dopo sotto la spinta di un particolare stato d’animo comunemente noto come “tristezza” ripresi a scrivere. Così nacquero le prime poesie serie che possono piacere o meno ma che hanno un’anima in quanto in esse si può trovare parte di me. Da allora ho scritto poesie solo quando un particolare stato d’animo mi spingeva a farlo. Amore, amicizia, gratitudine, nostalgia, amor patrio, tristezza, sconforto... con questi sentimenti nel cuore e una penna in mano ho cercato di fissare su un foglio di carta le sensazioni di un istante per salvare per sempre dall’oblio del tempo quei momenti per me così importanti. Indipendentemente dal giudizio che chi legge può dare, ritengo di essere riuscito nell’intento almeno in parte, infatti quando rileggo ciò che ho scritto provo le stesse sensazioni che provai allora e il pensiero corre indietro nel tempo riportando alla mente ricordi assopiti... Quando cominciai la raccolta di queste poesie inizialmente pensai di ordinarle cronologicamente, così come erano nate, poi però optai per articolare il libro in sei Parti che raggruppavano per argomento le diverse poesie. La parte I chiamata “Amore” comprende le poesie dedicate a mia moglie cui è dedicato peraltro tutto il libro. La parte II è dedicata alle “donne” che tanta parte hanno avuto nella mia vita condizionando spesso, più o meno consapevolmente, le mie scelte. La parte III è chiamata “stati d’animo” e raccoglie alcune poesie in cui riprendo i temi della tristezza, della nostalgia e dell’amore. La parte IV è dedicata all’”amicizia”. La parte V intitolata “Le quattro stagioni”,comprende quattro poesie una per stagione nate inizialmente dalla voglia di svolgere un mero esercizio poetico ma poi diventate vere poesie durante la loro stesura. Infine la parte VI raccoglie varie poesie sotto il titolo “pensieri”. L’idea del libro nata tanto tempo fà é andata maturando nei quasi sei mesi passati a Sarajevo durante una missione di pace. Vi ho dedicato parte delle ore serali anche perchè scrivere mi aiutava a superare i momenti di solitudine e di nostalgia. Due parole sulla poesia “Terra...” a corredo della dedica, scrissi questa poesia in lingua sarda nel 1991 durante la frequenza dell’Accademia Militare di Modena allora non conoscevo ancora mia moglie nè sapevo che avrei avuto un figlio, Francesco, eppure sentivo che sarebbe andata così...

Presentazione

Come tutti i libri che si rispettino, non poteva mancare la presentazione di un amico e, in questo caso ve ne sono diverse, comunque molto brevi e fanno parte a pieno titolo di questa raccolta di poesie... Alessandro mi ha chiesto di scrivere questa presentazione una sera del mese di novembre del 1999. Eravamo, lui ed io, impegnati in una di quelle operazioni di pace nelle quali siamo coinvolti in conseguenza degli impegni politici e, conseguentemente, strategici della Patria. In certe occasioni, come quella, appunto, un uomo, proprio per il tipo di esperienza nella quale vive, cambia, anche lui, inevitabilmente, alcune delle innumerevoli variabili delle quali é meravigliosamente e misteriosamente intessuto il suo “sistema” vitale. Le adegua, le adatta, le affina. Perdono di contorno problemi che a casa si impongono per la loro mole e la loro massa, sfumano di consistenza, altri i metri ed i sistemi di misura, altri i giudizi. L’unico elemento che non cambia é la strutturazione di fondo della personalità di ciascuno. Di qui la necessità di operare la più accurata ed oculata scelta e selezione delle persone da impiegare in queste missioni. Una personalità di base valida, coerente, autoreferente, onesta, attiva e propositiva, leale ecc. É l’unico elemento su cui puntare per il conseguimento dello scopo. Non ho letto le poesie di Alessandro... non le ho volute leggere... perché... perché avrei colto un fiore non per me nato! Conosco, però, il terreno sul quale il bocciolo si é aperto. Conosco il seme dal quale é germogliato. Conosco la persona... Alessandro e so che queste poesie, dedicate alla moglie, sono certamente espressione di tutte quelle doti e qualità che nobilitano e ingentiliscono la sua personalità. Saranno un sicuro arricchimento per tutti quelli, e spero siano tanti, che le leggeranno. Enzo Cantarano A un poeta innamorato Semmai un giorno il tuo pensiero rammenterà il mio volto, ricordalo chino su un foglio bianco da cui, lentamente, affiorano lettere che stentano a farsi significato. Che temibile cosa la fatica dello scrivere, che gioia infinita, oserei dire liberatoria “l’esercitazione” conclusa. Mesi fa ignoravo esistessi, oggi posso riconoscerti facilmente con il tuo pizzetto, la tua sardinesità così immediata, imperiosa, schietta. Grazie Alessandro Le tue poesie sono amabili, un esercizio a migliorarsi: specchio fedele della tua persona che non si stanca mai di ricercare, di vincere. Cito: “la morte é sempre là, pronta a colpire chi sbaglia”. Adriana Vindigni Cosa posso dire per ringraziare chi mi ha trattato così bene se non che sono degli amici e dunque inaffidabili nel loro giudizio? Non posso che dire grazie, non tanto per le parole usate quanto per averle usate come incoraggiamento a migliorarmi... Per finire, devo ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura di questa raccolta con consigli, incoraggiamenti, critiche (soprattutto mia moglie...) e un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere tutte le poesie... Buona lettura!

Chi sono ?

Talvolta capita di riconoscermi
nel personaggio di qualche libro appena letto.
Capita di poter vedere in me stesso
cose che sentivo vere,
ma che non riuscivo a distinguere
da un intrico di fili colorati,
dai miei pensieri...
Leggendo,
riconosco in me il lupo della steppa,
l'animale già vissuto in qualcun altro
e la sua controparte,
quella umana.
Mi fermo a pensare,
rileggo...
Sempre più mi convinco
di aver visto giusto.
Ripenso alle parole lette
e le faccio mie
registrandole nell'anima,
non nel cervello.
Uomo e Bestia
insieme...
... ed insieme così diversi...
Ma io, chi sono veramente ?
L'Uomo, la Bestia ?
Entrambi eppure nessuno dei due,
qualcosa di più che la loro somma,
qualcosa di più che la loro unione,
qualcosa di più di due esseri
che si combattono in un unico corpo.
Eppure é così difficile capirsi,
così complicato !
Forse perché non si vuole capire...
Forse, perché si ha paura,
in fondo,
di scoprire il lupo,
il lupo della steppa che c'è in ognuno di noi.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 21 giugno 2007

Afa (Estate)

Caldo...
aria ferma e bollente,
aria rovente e traffico nelle cittadine di mare,
cittadine da sogno,
notti da sogno che non aspettano altro che te
per realizzarsi.


Giornate passate sotto l'ombrellone
a spicchi gialli e blu
di un lido organizzato.

Arroventarsi le spalle,
spalmati di oli coprenti,
protettivi,
abbronzanti...

Guardare il mare blu delle isole,
quelle degli altri,
ancora selvagge, rigogliose di vegetazione,
in una estate vacanziera,
sempre uguale eppure...
...sempre diversa.

Mare nero nei porti,
petroliere,
gigantesche navi...... scure.

Gente che arriva,
gente che parte,
gente che lavora tutto l'anno,
con le facce stanche tirate per il viaggio,
sudate ma contente per l'estate nuova.

Ed io, eccomi qua
spettatore da lontano,
nella mia baita di montagna,
tra il verde dei prati di trifoglio,
l'aria fresca di montagna...
... pungente.

La mia Estate,
solitario,
ad osservare il mondo che gira ...
... dall'alto della mia baita di montagna.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 14 giugno 2007

Primi caldi

(Primavera)

Svegliarsi la mattina presto,
di fronte alla Natura in festa,
le prime gemme,
i primi fiori,
il canto di un passero mattutino.
Tirare le tende
con un gesto abituale,
di ogni giorno.
Sempre nuove scoperte,
far entrare i primi raggi,
nella camera ancora umida
dall'inverno appena trascorso.
Profumi di una vita nuova,
profumo di terra umida,
di rugiada ...
... profumi di Primavera.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 11 giugno 2007

In terra straniera

Missionario, portatore di pace
in terra straniera,
lontano da casa, lontano da amici e parenti.
Una telefonata la sera,
un bambino al telefono dice "Papà come stai .."
chissà,
forse domani andrà meglio.
Militari, missionari in terra straniera,
portatori di pace
lontani dal focolare, più vicini al Mondo,
più di quanto si possa immaginare.
Soli, in Terra Straniera,
soli con i propri pensieri … , i ricordi …, le speranze …
eppure siamo in tanti, tutti diversi l'uno dall'altro
ma così simili, accomunati da un'unica Meta …
Un bambino al telefono dice
" ti voglio bene Papà, torna presto presto …"
il militare risponde
" ti voglio bene anche io …"

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Questa poesia nasce a Sarajevo...
nel 1999...
lontano dalla mia famiglia...
Il militare sono io, ma potrebbe essere chiunque altro nella mia stessa condizione...
E in qualunque altro posto... distrutto dalla guerra...
In qualunque altro momento della nostra umanità!

domenica 3 giugno 2007

Il tempo


tic…tac…

tic … tac …

Tempo, tempo, tempo …
Di corsa inizia la vita …
Di corsa … verso un ospedale, c’è poco tempo …
Di corsa in sala operatoria …
Veloci, veloci, … c’è poco tempo …

Il tempo passa …
sei cresciuto, di corsa vai a scuola …
esci tardi, corri a casa …
c’è poco tempo …

Il tempo è poco …
voglio tutto il lavoro per domani,

c’è poco tempo …
veloci, veloci, c’è poco tempo!

Il tempo trascorre …
È sempre poco!

Tempo, tempo, tempo …
di corsa finisce la vita …
velocemente come era arrivata …
mangiata dai vermi della morte,
fagocitata irrimediabilmente dal Tempo!

Tempo, tempo, tempo …

tic … tac …

tic … tac …

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO