Dedica

Dedico questa raccolta di poesie a mia moglie che, da quando mi conosce, mi ha sempre detto "non mi piace come scrivi…" ed ogni volta, puntualmente, mi ha portato fortuna…

sabato 20 dicembre 2008

Ermetismo…

La vita è talvolta considerata un percorso di ricerca…

Ognuno cerca qualcosa, spesso senza sapere cosa…

Eppure cerca…


Cerca, forse, di completare la parte di sé sentita più manchevole, più incompleta, più oscura…

Chi è incompleto… ricerca…


Perché ermetismo nella ricerca?

Perché oscurità per fare luce?

Perché domande per rispondere a domande?


Forse è nella natura dell’Uomo complicarsi la vita…

Ma perché complicarla agli altri?


La poesia è Poesia se c’è una vita dietro con i suoi amori, le sue tristezze, le sue gioie, i lutti e le nascite…

La Poesia è Vita!


Perché nasconderla?

Perché nascondersi?


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 19 dicembre 2008

Poesia d'amore...

Chi non ricorda il volto del primo amore?

Un leggero rossore colora le guance,
la prima volta.
L'immagine di lei sempre presente ti accompagna,
ossessione benigna...

E tu non capisci più niente,
... amore?

Te lo sei chiesto tante volte, poi...
nel silenzio...

Infatuazione?

Il tempo passa e le guance mettono su la barba
che nasconde quel leggero rossore della prima volta,
sotto una parvenza selvatica.
... amore?!

Le tempie ti pulsano, ancora...
la vedi nei tuoi sogni da ragazzo,
senza capire...

Ti avvicini a lei senza paura,
i tempi lontani del candido rossore sono passati...
le tempie non dolgono al pensiero,
il cuore solo ti ascolta profondamente,
e ti consiglia,
urla,

ti amo, Giusy...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 4 dicembre 2008

Amore...

Giusy,
dopo aver percorso tutte le strade,
navigato tutti i mari,
volato nel cielo più alto
e conosciuto l'intero universo,
ti renderai conto di non conoscere ancora
quanto bene ti voglio...

Amore...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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Ringrazio per l'ispirazione Anna Ferrara:
http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-26893
questa piccola poesia è nata leggendo la sua poesia.

lunedì 1 dicembre 2008

Vendetta o perdono?

Talvolta sono tentato
dal provare il gusto della vendetta,
ma poi penso
quale gusto mi resterà sulle labbra?
Quale ricordo nel cuore?
Così lascio perdere
e vado avanti per la mia strada!
Forse sbaglio
chi può dirlo,
forse sbaglio...
ma perdono!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 30 giugno 2008

Ancora un'onda...

I granelli di sabbia andavano avanti e indietro
spinti dal movimento lento ma costante,
altalenante del mare...

Ancora un'onda,
ancora una volta,
migliaia, milioni, miliardi di molecole d'acqua,
poche parti di sali minerali
e sempre più creme, olii abbronzanti, protettivi, inquinanti,
corrosivi...

Ancora un'onda,
enorme linea discontinua
soggetta ad impossibili leggi della fisica,
ancora per gran parte ignote,
rotta solo da scintillanti creste di bianca,
soffice spuma...

Ancora un'onda,
sul mio ormai consunto, sbiadito,
calcareo guscio

di lumaca di mare...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 19 giugno 2008

Amore lontano

Stanco di stare lontano da te, amore,
il tempo passa lentamente senza te!

E penso alle sere passate assieme,
e a quelle tristi vissute lontano da te,
e ti amo di più, ancora di più!

Un bacio per telefono,
triste consolazione,
ma poi penso a quando ti rivedrò...

Un bacio, ancora uno, a te lontana,
felice di saperti felice,
in attesa del rientro!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 7 giugno 2008

Una nascita

Pochi istanti occorrono

per passare dal buio alla luce

dal limbo alla vita...



Nove mesi di attesa e di premure

per un momento di dolore

seguito da una immensa gioia...



Una nuova vita si affaccia al mondo

e il mondo la saluta

con un raggio di tiepido sole...



Una nuova anima

da accudire, crescere, accompagnare

lungo il suo percorso di vita...



Nuove gioie e nuovi dolori l'attendono

per poi giungere faticosamente all'amore

e così tutto ricomincia d'accapo...



sabato 24 maggio 2008

Nuraghes...

Mi aggiro silenzioso,
tra mura gigantesche di roccia scura,
testimoni di un grandioso, sconosciuto passato...

Varcata la soglia di pietra,
il silenzio mi assale e l'anima vola
come chiamata dalle ombre del passato,
il passato di un popolo misterioso...

Le torri cave, i nuraghes,
strumenti di viaggio nel tempo,
di colpo mi sento uno di loro,
anche senza conoscerli...

Sento sulle spalle millenni di civiltà,
ora scomparsi anche dai ricordi dei vecchi,
tanti sono...

Eppure li sento vicini,
percepisco la presenza delle loro anime,
prigioniere di quelle rocce possenti,
alla ricerca di chi un giorno
restituirà loro la storia
negata dal tempo e dagli uomini...
Nuraghes...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(Olbia-Civitavecchia, 24 maggio 2008)

Quando ero bambino...

Mi muovo tra i vicoli del mio paese, Gesico, ricordando...

Case piccole, di pietra, fango e paglia, ladini,

mi riportano nel passato...



Quante corse per quelle strade,

percorse, allora, da enormi mucche,

spaventose per me bambino...



La finestrella nella parete di fronte,

e il velo nero di una vecchietta che non conosco,

mi ricordano nonna Cenza,

col suo nero vestito e la sua vita triste...

e la sua morte...



Nuove costruzioni,

dove un tempo ce n'erano di vecchie

e piazze e cortili e chiese...

sette chiese per mille anime...



E l'asilo, maledetto e mai finito,

casa buona solo per uccelli...

sempre uguale, oggi come ieri!



E per le strade quasi nessuno,

come un paese che muore, lentamente...



Poi, l'estate, si rianima delle voci degli emigrati

che tornano a trovare i parenti,

bambini chiassosi corrono per le strade

sotto i lampioni, la sera...

di fronte ai grandi seduti sull'uscio,

sulle stesse sedie di legno e paglia

dei loro genitori e dei loro nonni...



E Gesico rivive...

per un istante lungo un'estate...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(Olbia-Civitavecchia, 24 maggio 2008)

Nostalgia di Sardegna...

Lentamente ti allontani dal molo...
la nave trema sotto la spinta dei motori...
l'acqua ribolle dietro le eliche possenti!

Segni distintivi di una partenza, ancora una...
dalla mia terra triste e silenziosa,
arsa dal sole,
coperta di spine,
saccheggiata nel tempo,
vilipesa dall'uomo,
dimenticata dalla storia!

Sardegna,
terra antica,
coperta di rovine di un tempo dimenticato,
testimoni di ere lontane,
di uomini rudi,
di genti mortali di stirpe celeste...

Pensieri, solo pensieri,
mentre la nave si allontana,
la terra si confonde col cielo
per poi sparire dietro le onde del mare.

Solo pensieri, ti restano,
di quel cielo stupendo, pulito, azzurro, immenso...
e l'immagine di una quercia millenaria,
ultima testimone di quell'antica civiltà da cui provengo...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(Olbia-Civitavecchia, 24 maggio 2008)

lunedì 12 maggio 2008

Vita...

Vivere la vita istante per istante,
senza perderne niente,
consapevoli della sua brevità.

Vita densa di accadimenti,
di gioie e di dolori,
di noia da allontanare, come la morte!
Vita, unica e sola,
e perciò preziosa,
non meritevole di essere sprecata...

Vita da vivere sino in fondo,
per rispetto di chi ce l'ha data,
per donarla a chi seguirà...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Occhi...

Profondi, d'intelligenza...
verdi, di gaiezza scintillanti...
torvi, di vita amara vissuti...
tristi, seppur azzurri come il cielo...
luccicanti, di furbizia pieni...
lucidi, di lacrime gonfi...

Occhi, differenti...
ma pur sempre, dell'anima, specchio...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Sotto i ponti di Roma...

Ancora un saluto...
uno sguardo alle acque placide
che scorrono sotto i ponti di Roma.

Dall'alto osservo l'acqua scorrer via,
alla ricerca del mare lontano...

Un'anatra mi fa compagnia,
lontana dall'acqua amica osserva i suoi simili,
stupita dalla grandezza del mondo...

E io osservo lei, silenzioso, fermo,
cercando di comprendere i suoi pensieri...

I passanti osservano la scena,
senza fermarsi,
trascinati dalla frenesia
di una mattina romana che inizia...

Pochi istanti... poi il ritorno alla realtà
di una vita che scorre via
come l'acqua del Tevere,
sotto i ponti di Roma...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Salvezza?

Sensazione di stanchezza profonda,
buio dell'anima,
morte del corpo e dello spirito.

Notte profonda nel cuore...
sintomi di una vita senza senso,
buttata via in un attimo,
decine di volte...

Una piccola luce ti guida,
sarà quella giusta?
Chissà...

Alla fine della vita, forse, sapremo...
ma forse sarà tardi!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 27 aprile 2008

Caterina


Una sera ...
una telefonata,
quattro parole tra amici.
" Affacciati alla finestra,
guarda il cielo,
c'è un regalo per te ..."
... la luna.
Una luna grande, gialla,
luna piena di sentimenti.
Una sera sulla spiaggia,
io e te,
amici ...
" E' una bella serata, mi fa piacere essere qui ...
... con te "
Anche a me ...
Non c'era la luna,
solo stelle,
lontane ...
... stelle, una per ogni donna ...
una per ogni amore,
una anche per te ...
"... amici ..."
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Una rosa per Caterina


Una rosa vale più di mille parole ...
una rosa rossa,
per te, Amore ...
conta più di un milione di parole.
Una rosa piena d'amore,
ogni spina un problema, un dolore ...
Una rosa rossa piena di spine
é come la vita piena di problemi,
piena di dolore ...
ma é pur sempre una rosa,
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Forse ti amo Gabri


Forse non sono niente per te,
ti ho conosciuta per un attimo,
come una meteora che attraversa l’atmosfera,
s’infiamma e si consuma,
non giunge neanche a terra.
Forse come un elettrone che vaga
e casualmente si lega,
per un istante,
un istante che può durare un attimo infinito
di una vita immortale.
Forse sei stata una stella cometa
che ha attraversato il mio spazio per un istante,
in un universo senza tempo e senza limiti ...
Forse ho provato l’amore per un attimo,
ho sentito il suo odore fuggevole
di una mattina di primavera ...
ho provato il dolore della sua Assenza ...
forse ti ho amata,
Gabri ...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Veronica

Banchi di scuola,
di una scuola lontana nel tempo,
sepolta dai ricordi,
dalle sue stesse macerie.

Tempo di chiesa,
di messe domenicali
tempo di solitudine e malinconia ...

Poi un giorno ...
... la luce, si fa strada in me,
col suo calore,
con la sua forza primordiale di due occhi...
dei tuoi occhi ...

Di corsa a casa, " .. esco per una passeggiata in bicicletta ... "
ti seguo,
come la notte la nave segue il faro,
unica sicurezza in un oceano di dubbi.

Ti ho amata quel giorno
e da allora per sempre,
senza conoscerti,
senza sapere il tuo nome
senza potertelo dire ...

Il tempo passa,
ti vedo spesso,
sono la tua ombra
per la strada di un paese che non mi ama,
perché non mi sono fatto amare.

Scopro le tue abitudini,
le tue amicizie,
la tua casa,
la finestra della tua camera,
il mio tempio mattutino,
una corsa in bicicletta e sono da te
" ... buongiorno amore,
spero che tu possa avere tutto ciò che desideri, oggi ...

Accorgiti di me, ti prego,
farei qualunque cosa per te,
... ti amo ... "

Pensieri di un ragazzino troppo maturo per la sua età
o forse pensieri troppo grandi
per un ragazzino ancora troppo immaturo,
per un ragazzino innamorato di te.

Basta !

Soffro troppo a ricordare,
eppure voglio ricordare,
voglio soffrire...
voglio rivivere quegli istanti attimo per attimo,
riprovare gli stessi sentimenti di quei giorni,
sentire il cuore battere
in un petto troppo stretto per l'amore che vi é dentro ...
... scoppio !

Devo confidarmi con qualcuno,
devo chiedere consiglio,
voglio conoscerti
ma non so come fare ...

Per questo esistono gli amici,
quelli veri,
non quelli che dicono di volerti aiutare
e come ti volti ti ridono alle spalle,
ti sputano sopra,
ti calpestano ...

E' la vita,
si sbaglia e si riprova,
senza mai arrendersi...

Poi un giorno, gli amici,
sempre loro ...
ti chiamano,
non so come
non l'ho mai saputo,
é stata la prima volta che ti ho vista,
per un istante ,
i miei occhi nei tuoi,
e tu hai saputo che io c'ero,
Ti seguo per parlarti,
ma il Tempo scappa via
trascinandoti con se lungo le scale di una scuola prigione,
nemica ...
una campana ci separa,
forse per sempre ...

Passano altri giorni,
altri mesi, altri anni,
anni di solitudine per il mio animo troppo sensibile,
per il mio cuore troppo bambino ...
eppure ormai vecchio ...

Ed io ora,
muoio, Veronica,
con nel cuore l'amore che ho serbato per te
e nell'anima l'ombra di quel tempo che é stato
e che non ritorna.

Questo mi é stato raccontato di te,
questo mi ha detto un vecchio
perché io lo scrivessi,
per renderti omaggio
con l'ultimo pensiero di una vita ...

Soffriva e tu ridevi di quel ragazzino che ti seguiva,
che incontravi troppo spesso,
che se gli rivolgevi la parola
diventava rosso,
si bloccava come una stupida macchinetta senza pile .

Eppure qualcosa lo spingeva ad insistere,
ad andare avanti,
stupidamente forse,
diritto per la sua strada ,
una strada di sofferenze, di dolore ...

Credendo in qualcosa,
più forte della morte che l'ha portato via,
credendo nell'Amore,
in quell'Amore che sopravvive
oltre la vita,
solo per te ...Veronica .
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Sabrina

Come canne al vento
quando infuria la tempesta,
piegate ma non spezzate,
così questo nostro amore non può essere distrutto.

Come la quercia in una placida mattina di maggio,
punto fermo in mezzo al prato,
offre riposo al gregge accaldato dai primi soli,
così io, mi offro a te,
corpo, anima e spirito.

Come candida margherita,
bianca come la luce,
come essa mi illumini,
ti offri a me pronta ad essere recisa,
separata dalla terra tua madre
per far bella mostra di te
all'occhiello di qualche elegante passante.

Ma io non ti farò del male,
ti lascerò crescere nel tuo prato,
curerò i tuoi petali,
bagnerò d'acqua fresca la tua terra,
così da conservarti fresca e piena di quell'amore
che tu provi per me
e che io provo per te...
... Sabrina,
mia piccola goccia di rugiada.
Alessandro GIovanni Paolo RUGOLO

Irene...

Una colomba bianca come la neve
mi guida sulle ali del vento.
Una colomba bianca porta la pace
in un mondo rosso di sangue innocente.
Con le sue candide ali ricopre il cielo,
chiazzato di stelle.
Tu sei la mia Colomba,
tu sei la mia Pace...
... Irene.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 25 aprile 2008

FIlosofia di vita...

Forse ho sbagliato...

A prendere la vita troppo seriamente,
guardando solo gli errori e mai oltre.

Forse ho sbagliato...
A pretendere dagli altri
ciò che pretendo da me stesso.

Forse ho sbagliato...
a giudicare male
chi vive a modo suo la sua vita.

Forse ho capito...
ma ancora non sono sicuro
di riuscire a vivere meglio!

E se iniziassi con un sorriso al giorno?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 29 febbraio 2008

Eravamo in quattro...

Eravamo in quattro...
eravamo in quattro maschi,
a far dannare i genitori...

Eravamo in quattro,
a scorrazzare per le vie di Seui,
correndo per le stradine strette,
giocando per le campagne scoscese,
arrampicati sugli alberi di ciliege...

Eravamo in quattro,
a passeggio per le strade di Isili,
dentro i bar giocavamo a biliardo,
e l'inverno, costruivamo
il pupazzo di fronte a casa...

Eravamo in quattro,
a Gesico il fine settimana,
arrampicati all'albero del limone,
a tirare con la fionda agli uccelli sulle grondaie.

E loro solo due,
mio padre e mia madre,
a cercare di domarci...
a cercare di sopravvivere...

Erano altri tempi ma,
ora che capisco,
erano bei tempi...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 23 febbraio 2008

Il sogno preferito di quando eri bambina...

Una foto, un'immagine, un sogno...

Il sogno preferito di quando eri bambina... volare nel cielo, libero!
Guardare la Terra dall'alto...
inseguire l'aquila nel suo limpido mondo,
rincorrere i pensieri, gli amori...

E poi soffiare...
soffiare via il buio che ci separa!

E scoprire la realtà in una carezza...
che non volendo ha interrotto il sogno...
il sogno più bello di quando eri bambina.

Ora sei grande,
ma volare è comunque il tuo sogno...
ed anche il mio...

Ti amo...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 19 febbraio 2008

Influenza...

E' strano,
si invertono i ruoli,
solo per pochi giorni...
il tempo di guarire!

Dolori d'ossa, tosse, raffreddore...
Le pillole si sprecano
e spesso non servono ad altro che arricchire i farmacisti...
Sciroppi, soluzioni, pomate, antibiotici...
per uccidere qualcosa di cui non si sa niente...
neanche se si tratti di una forma vivente... virus!

Buio tiepido della stanza da letto,
the caldo al limone,
riso in bianco...
per cercare di ridare un po di forze a chi soffre.

Un po di compagnia
per allietare l'animo...
cercando di evitare il contagio
dell'influenza di stagione!

Uno starnuto, un'altro...
ecco, lo sapevo, è arrivata anche per me!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 29 gennaio 2008

Tutto scorre…niente cambia

Quando ero bambino, correndo per strada mi guardavo intorno e pensavo:
“quando sarò grande cambierò il mondo…
perché così non mi piace!”

Ora che sono grande, prendo un caffè al bar e penso:
“è inutile, non riuscirò mai a cambiare il mondo,
anche se così com’è non mi piace…”

Quando sarò vecchio,
seduto in riva al fiume a guardare lo scorrere dell’acqua,
sempre uguale da milioni di anni, penserò:
“quanto vorrei tornar bambino…
per illudermi di poter cambiare il mondo,
anche se so che è impossibile!”

E così sarà per mio figlio…


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 25 gennaio 2008

C'era una volta un Bel Paese...

C'era una volta un Bel Paese,
il sole sorgeva alla mattina
illuminando le messi di una terra fertile,
tramontando alla sera,
rispecchiandosi sulle tiepide acque del mare pescoso...

I bambini andavano a scuola,
le maestre ti insegnavano a leggere,
scrivere, parlare e rispettare il tuo prossimo.
Qualcuno ti spiegò cosa fosse l'Italia,
cosa significasse "Patria" e "Nazione"...

"Bisogna studiare, bambini,
così un giorno potrete contribuire a migliorare l'Italia..."
E tu ci credevi... e studiavi...
poi sei cresciuto...
ed hai cominciato a capire di aver sbagliato tutto!

C'era una volta un Bel Paese...
che forse non c'é mai stato se non nell'immaginazione di un bimbo...
Illuso che era!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(Aprilia, 25 gennaio 2008)

domenica 6 gennaio 2008

A mia madre

A te dedico queste poche righe,
mamma, scritte di getto...

Senza troppo riflettere,
perché non serve!

Che bisogno c'é di riflettere per dire
ciò che ho sempre pensato?
Che bisogno c'é, infatti, di pensare
per dire cosa si prova?

A te dico ciò che già tante volte ho detto,
ciò che hanno detto tutti i figli,
almeno una volta...
ciò che hanno pensato tutti i figli,
almeno una volta...
Per tutte le volte che sei stata sveglia
quando stavo male,
per il freddo preso
per proteggermi dal freddo,
per il tempo dedicatomi
sottratto a te stessa,
per gli insegnamenti che mi hai dato
e che ancora mi dai.

E se qualche volta mi hai ripreso,
ora so che l'hai fatto per me.
E se talvolta non ti ho capita,
ora ti capisco.
E se talvolta ti ho fatto stancare,
ora riposati.
E se talvolta sono stato lontano,
mi spiace, ora ci sono.

E se talvolta non te l'ho dimostrato,
ora te lo dico... mamma,
ti voglio bene!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO


Se volete, potete sentire la poesia recitata da me: A mia madre...