Dedica

Dedico questa raccolta di poesie a mia moglie che, da quando mi conosce, mi ha sempre detto "non mi piace come scrivi…" ed ogni volta, puntualmente, mi ha portato fortuna…

sabato 21 luglio 2007

Diciannove agosto...


Anche quest'anno è arrivato...
diciannove agosto...
dieci anni di vita, di fatiche, di soddisfazioni... d'amore.

Dieci anni ci separano da quella notte...
sulla spiaggia.
Spiaggia umida di una notte di fine agosto...
un agosto fresco... profumato... magico.
Spiaggia buia... solo per noi...
non ricordo altro che te... che tremavi...
forse per il freddo... forse per la sabbia umida...
forse per la paura che qualcosa di serio nascesse...

Anno dopo anno...
arriva il diciannove agosto e se ne và via...
nel passato... lasciandoci solo ricordi,
lasciando noi, sempre innamorati... sempre assieme...
come quel primo diciannove agosto.

Anno dopo anno...
io, te e il nostro futuro,Francesco...
ancora una volta... per sempre.
Grazie perché stai con me...
giorno dopo giorno...
aspettando il prossimo diciannove agosto...
ti amo...

Comandare...


E’ tutto e niente allo stesso tempo...
E’ sentire i propri uomini soddisfatti,
é risolvere i loro problemi,
spesso piccoli...
ma per loro così importanti.

Comandare é ascoltare impotente
Problemi troppo grandi per essere risolti.
Comandare é consolare, proteggere,
rimproverare...

Comandare é correggere chi sbaglia
E' fargli capire l’errore,
come farebbe il buon padre di famiglia...
comandare é guidare.

Comandare é sentirsi chiamare per strada,
da un militare che ti ricorda con piacere.
Comandare é fermarsi a parlare
Con chi ha sbagliato e forse ha capito...

Comandare é essere giusti,
é farsi la barba al mattino e poter dire
“anche oggi ho fatto il mio dovere”

Ma oltre ogni cosa...
...più di ogni cosa,
comandare significa amare i propri uomini,
buoni e cattivi,
come in una unica grande famiglia...

Per te, Amore

mi sono svegliato una mattina...
e ti ho trovata li,
ad aspettarmi...
Eri così vicina
che non ti avevo mai notata prima.
Ti ho cercata lontano, per terre straniere,
senza sapere che c'eri,
senza sapere che ti avrei trovata
nel cortile della casa del vicino.
Senza sapere chi Tu fossi!
Poi un giorno,
un giorno speciale…
un invito…
una pizza con gli amici…
Una sera sulla spiaggia a guardare le stelle,
senza parlare,
ascoltando il rumore delle onde…
ammirando un riflesso sul mare…
Così ti ho trovata,
come una splendida conchiglia
raccolta da un collezionista sul bagnasciuga
dopo una tempesta...
Così ti ho trovata,
Amore...
Lunghi viaggi in macchina,
per le strade di questa nostra Isola,
quasi sempre in silenzio,
fin quando la stanchezza non ci assale,
poi cominciamo a ridere,
a ridere per ogni cosa,
per le cose dette
e per quelle solo pensate.
Racconti di uomini preistorici,
abitanti di villaggi nuragici,
di inventori improbabili
e di invenzioni impossibili.
Corse in macchina per andare a prenderti
all'uscita di scuola,
geloso della tua indipendenza,
innamorato…
Poi... il tempo passa,
ora siamo sposati, abbiamo un bambino,
abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare
per noi e per Francesco…
Tanti sacrifici, per cosa poi?
Solo per te...
perché ti amo.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 16 luglio 2007

Sardigna

Terra de genti battallera,
conca tostada cumment'e pedra
terra de genti fotti
cummenti nemmus chi connosciu.
Genti chi sunfridi
po sa poboresa e po su famini,
chi abbittada in biddas
chi no tenint mancu iscolas.

Genti bona ca chi ses cumpari
ti dona tottu, finze su coru.
Genti mala chi occid'ommini
po dognia tontesa.

Sardegna, terra mea e su coru,
poitta no ses cumment'is attrus logu,
arricus, beni tennius, pullius e alligrusu?

Su Sardu est pastori,
agricoltori e pagu industriali,
sa ricchesa no di curridi
poitta non da ciccada nisciunu.

Ma su coru de su Sardu
est cummenti una cibudda
cun su pillu tostau e cun su coru moddi moddi…

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO