Dedica

Dedico questa raccolta di poesie a mia moglie che, da quando mi conosce, mi ha sempre detto "non mi piace come scrivi…" ed ogni volta, puntualmente, mi ha portato fortuna…

domenica 16 settembre 2007

Roma, città eterna...

Roma Capitale...
Affascinante nelle sue mille sfaccettature.

Ricca eppure povera...
Antica nella sua modernità...
Muoversi per le strade,
lungo i suoi marciapiedi,
osservando attentamente il tuo prossimo.

Salire in metrò,
percorrere chilometri di buie, soffocanti, gallerie
per riemergere di fronte al Colosseo...
manifestazione maestosa dell’abilità umana!

Ma altre realtà ti assalgono,
colpiscono l’occhio e forse il cuore.

Uomini ricchi e poveri,
sani e malati... morenti,
realtà differenti...
l’una affianco all’altra,
per questo ancora più evidenti.

Puoi trovare tutto a Roma...
città antica...
città eterna...
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

giovedì 13 settembre 2007

Palle di neve (Inverno)

Chiazze bianche sui tetti rossi
di tegole vecchie
ma ancora buone.

Chiazze di neve,
candida,
caduta già da qualche giorno
e non ancora sciolta
dai raggi di un sole pallido,
lontano,
quasi stanco della Vita,
che a lui deve tutto.

Bimbi contenti per strada
giocano a rincorrersi sulla neve soffice dei giardini,
gridano...
ridono...
si tirano palle di neve.

Chiazze di neve
sui loro giubbini puliti
neve soffice,
bianca, lucente.

E poi più niente.
Solo la notte un gatto miagola,
alla Luna.
Per la strada impronte profonde,
di stivali alti,
grandi,
piccole...
e intorno neve, bianca, candida...
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

lunedì 3 settembre 2007

Guardiamoci affianco

Possiamo pensare alla nostra vita futura...
immaginare sogni irrealizzabili,
possiamo sperare in una vita di agi...
rifugiarci tra sogni e chimere,
possiamo guardare al passato...
come ad un tempo che non tornerà.

Guardiamoci affianco...
qualcuno che muore ha bisogno di noi.

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

Foglie secche (Autunno)

Foglie secche,
gialle, solitarie
sui rami nudi tesi verso il cielo,
buio, pallidamente stellato.

Ombre di foglie per terra
di fianco a foglie vere, morte,
cadute il giorno prima e mai raccolte...
dimenticate.

Cielo coperto da nuvole di pioggia,
scure... cariche... umide...
I passanti frettolosi,
al mattino sembrano ombre indistinte,
sagome nella nebbia...
Rientrano poi alla sera chiudendo la porta di casa,
lasciandosi alle spalle la nebbia,
le foglie, i rami spogli dei viali,
in cambio del tepore di un camino acceso
pieno di brace di legna.

Braci rosse di fuoco,
colore di un tramonto,
primo tramonto d'autunno.

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo